29 dicembre 2009

Gli sconosciuti oggetti di materiale plastico

Chi di voi ha seguito la mia storia fino ad ora si starà certamente chiedendo cosa fossero tutti quegli oggetti di materiale plastico che con occhi terrorizzati fummo costretti a guardare io e mio fratello MVS1.65.
Ora vi svelo il mistero: da quell’oggetto a noi sconosciuto uscirono una gamma di colori dal giallo fosforescente al fucsia metallico per finire con il verde uranio impoverito. Colori che su Alpha Volkomio non avevamo mai visto. E, cosa ancora più strana, attaccate a ciascuno blocco di materiale plastico dallo strano colore uscivano quelli che a noi sembrarono a prima vista dei supporti cinetici a periferiche di spostamento, l’equivalente delle vostre gambe.
Alla vista di ciò, mi girai verso la Suite di Materiale di Scivolamento dove erano nascosti mio nonno e mio fratello più piccolo MVS1.70, per cercare nello sguardo dell’anziano VS0.23 una risposta che potesse rassicurarmi.
Mio nonno, invece, mi guardò come se la risposta avessi dovuto dargliela io. Curioso di conoscere cosa fossero quegli oggetti di plastica ultra colorati, cominciai a guardarli scorrendo dal basso verso l’alto, ma ciò che vidi fu: oggetto di plastica, periferiche cinetiche, alloggiamento di organi centrale, supporti superiori per periferiche di contatto, interfaccia di visualizzazione, strani utensili nelle periferiche di contatto destra e sinistra. Insomma, da quella prima e veloce analisi sembravano a tutti gli effetti dei Macoriani (su Alpha Volkomio per indicare dei potenziali corpi animati che potevano popolare galassie lontane dalla nostra utilizzavamo un termine ormai diventato di uso comune che stava ad indicare gli abitanti del pianeta Macorius, un pianeta che si trova nella vicina galassia SG568K, di cui non eravamo mai riusciti a dimostrare l’esistenza... un po’ come voi homospherici siete soliti utilizzare il termine “marziani” per indicare gli ipotetici abitanti di quel pianeta del vostro sistema solare che chiamate Marte).
Dovete sapere che noi abitanti di Alpha Volkomio eravamo sempre ben disposti ad entrare in contatto con forme di vita differenti dalla nostra, fin da piccoli i volkomiani anziani durante le Ri.C.A.C. (Riunioni Comuni di Accrescimento Culturale, una qualcosa di simile alla vostra scuola, che di solito precedevano le feste dell’abbondanza) ci insegnavano ad essere mentalmente aperti e ad accettare con curiosità tutto ciò che fosse lontano dalle nostre concezioni comuni. E tanto più questo principio doveva trovare applicazione quanto più si trattava di un qualcosa che addirittura proveniva da un pianeta che non fosse il nostro.
Con in mente ancora le sue ultime Ri.C.A.C., mio fratello MVS1.65 uscì allo scoperto animato da un sano spirito di conoscenza e si diresse verso quegli strani e colorati esseri salutando con la sua periferica di contatto destra come eravamo soliti fare su Alpha Volkomio ovvero alzando la periferica destra all’altezza di quella che può essere assimilata alla vostra spalla e attaccando l’ultimo dito, il più piccolo, a quello vicino (per una strana coincidenza galattica, noi abitanti di Alpha Volkomio abbiamo delle periferiche sensoriali di contatto praticamente identiche a voi abitanti di Homosphera, se non per il fatto che il colore del nostro tessuto di rivestimento può posizionarsi su una scala di pantonium leggermente inferiore alla vostra).
Vedendo mio fratello avvicinarsi sempre più a quegli strani esseri e non ricevendo il saluto complementare di ricambio (dito più piccolo alzato e le altre dita chiuse) gli urlai di tornare indietro, temendo che quegli esseri fossero tutt’altro che pacifici. Non appena mi sentì gridare, mio fratello si girò verso di me per rassicurarmi che era tutto sotto controllo, ma non ebbe neanche il tempo di voltarsi di nuovo che fu colpito e trafitto da un oggetto metallico che quello strano essere teneva in mano.
Consapevole delle intenzioni tutt'altro che pacifiche di quegli esseri, corsi immediatamente verso il riparo dove erano mio fratello più piccolo e mio nonno. Giunto dietro la SMS gli dissi sottovoce che al mio “via” avremmo dovuto infilarci la nostra lingua di materiale alberoso per poter scappare come solo noi sapevamo fare sul Materiale di Scivolamento. E così facemmo, ma proprio mentre mio nonno stava per allacciarsi la sua lingua di materiale alberoso fu raggiunto da uno di quelli strani esseri che nel frattempo aveva indossato due sottili lingue di materiale simil-alberoso, ciascuna sotto ad uno di quegli orrendi oggetti di plastica colorata, e che in ciascuna delle sue mani stringeva un oggetto che a prima vista poteva sembrare una freccia, lo stesso oggetto che aveva colpito mio fratello poco prima. Mio nonno VS0.23 provò a difendersi con la sua lingua di materiale alberoso ma fu trafitto da una di quelle simil-frecce.
Io e mio fratello, che nel frattempo eravamo riusciti ad allontanarci ed avevamo raggiunto un riparo dietro ad un’altura, seguimmo attoniti la straziante scena dell’uccisione di mio nonno da parte di quell’essere ripugnante. Quando girammo lo sguardo, vedemmo 53 di quegli esseri che scivolavano sul nostro Materiale di Scivolamento (una delle capacità di noi Volkomiani era quella di contare tutti gli oggetti di uno stesso tipo con un solo colpo d’occhio) con tutti con quegli strani oggetti addosso, troppi secondo noi per una sola persona. Poi, improvvisamente, quello che sembrava il loro capo cominciò ad urlare senza interruzioni “CHI E’ IL VOSTRO CAPO QUI? CHI E’ IL VOSTRO CAPO QUI? CHI E’ IL VOSTRO CAPO QUI? ...”. Di fronte a quella voce raccapricciante mio fratello mi disse di DRIINNNN DRIINNN... scusate, sta squillando il mio Di.P.I.C. riconfigurato per Homosphera, devo rispondere... “Pronto” ... “quando è successo” ... “ok, non c’è tempo da perdere” ... “perfetto, ci vediamo al Quartier Generale”.
Scusate, devo andare, hanno bisogno di me al Quartier Generale di SuperVolkom & The Big Valley Avengers... ci sentiamo presto.... suuuuuperrrrvvvvvolkommmmmm... vvvhhhiiuuuummmmmmmmmm

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