29 dicembre 2009

Il contatto

Dal nostro riparo, a quella domanda fatta da quello strano essere su chi fosse il capo su Alpha Volkomio, sulle prime non riuscii a darmi una risposta, sia perché ero ancora scosso per quello che era successo a mio nonno VS0.23 e, soprattutto, perché da noi non esisteva il concetto di “capo” nel senso che intendete voi di Homosphera. Quel tizio con quegli strani oggetti ai piedi continuava a urlare ed a inveire contro tutto e tutti. Nel frattempo anche gli altri occupanti dell’oggetto giunto dal nulla cominciarono ad indossare quelle lingue di materiale simil-alberoso posizionandole ciascuna sotto ad uno di quegli orrendi oggetti di plastica colorata e a muoversi sul nostro Materiale di Scivolamento spingendo con i bastoni appuntiti che tenevano nelle loro mani (uso il termine che voi homospherici utilizzate per chiamare le nostre periferiche sensoriali di contatto). Non avevamo mai visto niente di simile. Mio fratello intanto aveva cominciato a cercare freneticamente informazioni sul suo Di.P.i.C. (il Dispositivo Portatile di Interconnessione Costante, ve lo ricordate vero?), ma sulla nostra InterLink non era presente niente che potesse nella seppur minima maniera essere assimilato nella dimensioni e nelle fattezze a quegli strani esseri abbigliati con tutte quelle suppellettili a nostro avviso ingombranti e inutili. Mio fratello per cercare qualche informazioni che potesse esserci d’aiuto nello stabilire qualche contatto, decise di utilizzare il suo Di.P.I.C. per connettersi alla potentissima rete InterGalaxynet che metteva in contatto gli abitanti di diversi pianeti in diverse galassie e che sicuramente ci avrebbe aiutato, se non per il fatto di incidere su un infobase molto più estesa di quella su cui incideva il nostro InterLink. Pochi secondi per inviare l’immagine di quello strano soggetto scattata con il suo dispositivo che arrivò una risposta dai nostri amici abitanti nel pianeta Wikibiki della vicina, si fa per dire, galassia GY359H. Il pianeta Wikibiki, per posizione astronomica e per una strana coincidenza dei piani spazio-temporali nonché per la sua dinamica di rotazione intorno a due assi l'uno agli antipodi dell'altro, era il pianeta destinato a raccogliere tutti i detriti prodotti da qualsiasi tipologia di missione spaziale siano stati essi oggetti inanimati che oggetti animati (animali e altri esseri). La sua popolazione era quindi un mix eterogeneo di abitanti di diversi pianeti in diverse galassie che si era trovata a convivere e a condividere conoscenze ed esperienze in un pianeta lontano anni luce da quello di provenienza. E questo faceva sì che i suoi abitanti fossero estremamente disponibili alla condivisione delle proprie conoscenze e, soprattutto, potevano contare su una infobase estremamente ampia tanto che era considerata la base della conoscenza galattica.
Quello che mio fratello ricevette sul suo Di.P.I.C. furono una serie di figure geometriche nel linguaggio galattico wikibikiano la cui traduzione è la seguente:
- tipologia di soggetto: sciatore
- provenienza: Homosphera
- caratteristiche: indossa dei pesanti scarponi ai piedi che servono per connettersi a due assi di legno che servono per scivolare sul materiale di scivolamento homospherico, chiamato neve; indossa altresì dei bastoncini alle mani per aiutarsi nello scivolamento;
- abbigliamento: tuta, pantaloni, giacca e cappello dai colori sgargianti difficilmente ritrovabili in natura;
- segni distintivi: emette suoni gutturali quando arriva nei pressi dei luoghi di ristoro per dimostrare la sua abilità nel dominare la seppur minima pendenza del materiale di scivolamento;
- caratteristiche: spesso sono accompagnati da soggetti di sesso opposto con zaini pieni di cibarie e materiale di rifocillamento vario e puzzolente;
- nemici: tutti quelli che su Homosphera utilizzano un unico asse di scivolamento e coloro che, seppur utilizzano due assi di scivolamento, hanno una predisposizione mentale tipica di chi utilizza un asse solo
- informaz
“Basta così!” dissi a mio fratello. Di informazioni ne avevamo raccolte a sufficienza tanto da decidere immediatamente di andare a recuperare il resto della nostra famiglia per poi dirigerci verso la nostra USST (Unità per gli Spostamenti Spazio Temporali) con l’obiettivo di cercare un rifugio sicuro, da cui poi avremmo deciso con calma le azioni da intraprendere.
Scusate, bussano alla mia porta. “Chi è?” ... “ok, scendo, dammi solo qualche istante” ... devo andare, la scrittura di ciò che avvenne su Alpha Volkomio mi ha talmente coinvolto che mi ero dimenticato di aver dato un appuntamento alle dieci meno un quarto ai Big Valley Avengers per vederci e definire un piano di azione condiviso per la nostra prossima missione... ci sentiamo presto.... suuuuuperrrrvvvvvolkommmmmm... vvvhhhiiuuuummmmmmmmmm

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