29 dicembre 2009

Alle Unità per gli Spostamenti Spazio Temporali

Il vostro supereroe è di nuovo tra voi. Anche se la definizione di supereroe non mi è mai piaciuta, è però l’unica che ho trovato qui sulla vostra Homosphera. Di eroi Alpha Volkomio era piena. E di eroi vi parlerò nelle prossime righe. Di coloro che riuscirono a portare in salvo molti volkomiani.
Dopo aver ricevuto le informazioni su quelle strane creature direttamente dai nostri amici di Wikibiki, il pianeta della galassia GY359H, io e mio fratello decidemmo di andare a recuperare i nostri familiari per poi dirigerci velocemente alle nostre Unità per gli Spostamenti Spazio Temporali (che d’ora in poi chiamerò USST) con l'obiettivo poi di trovare un riparo da cui decidere cosa fare. Anche se ero sufficientemente certo che l’unica soluzione a quella invasione non pacifica era fuggire per sempre dalla nostra isola felice di Alpha Volkomio diretti verso qualche pianeta magari, chissà, lontano pochi anni luce dalla nostra galassia. Un pianeta che però avesse soddisfatto un requisito di abitabilità per noi fondamentale: possedere una quantità sufficiente di Materiale di Scivolamento di cui non potevamo, e tutt’ora non possiamo, fare a meno.
Dopo aver appreso che mio nonno VS0.23 e mio fratello più piccolo MVS1.70 stavano bene per quanto potessero (per fortuna, quegli strani oggetti li ferirono solamente e non li uccisero, come credevamo) e avevano già raggiunto uno dei moduli che componevano la nostra USST, con mio fratello MVS1.65 ci dirigemmo velocemente a casa per avvertire i nostri familiari, i nostri parenti e i nostri amici che eravamo sotto un’invasione cosmica e che dovevamo metterci velocemente al riparo.
Trovammo nostro padre e nostra madre che già avevano appreso la notizia da mio nonno e si stavano preparando per la fuga. Dissi loro di dirigersi verso la nostra USST alla Centrale di Stazionamento Cosmico (CSC), che io li avrei raggiunti più tardi perché dovevo andare ad avvertire i miei amici, gli Avengers, di quello che stava succedendo sul nostro pianeta. Così feci, andai da ciascuno di loro. Ci riunimmo di nascosto in un locale di ristoro già abbandonato e decidemmo il da farsi. La decisione fu unanime: fuggire il prima possibile in modo da evitare ulteriori danni. Ci demmo appuntamento alla CSC Nodo 53Beta per partire tutti insieme.
Mentre ci avvicinavamo con le nostre famiglie alla Centrale, sentivamo in lontananza le grida strazianti dei nostri simili che, immaginammo, stava subendo torture e violenze da parte di quegli strani esseri che avevamo subito ribattezzato “scivolatori bipedi frecciomuniti”. Cercammo in tutti i modi di nasconderci durante il tragitto per non farci trovare.
La CSC si trovava in una posizione piuttosto favorevole rispetto al centro del nostro agglomerato urbano ed era dotata di tunnel e cunicoli in grado di portare velocemente le USST da una parte all’altra del pianeta. Il progettista di questo sistema di collegamenti (leggende di Alpha Volkomio narrano che si trattasse di un folle genio visionario di nome Berardo Da Volkomi) costruì la madre di tutti i tunnel, quello che noi chiamavamo “IL” tunnel. “IL” tunnel era un condotto ad accelerazione graduale e iperbolica in grado di catapultare qualunque USST che vi fosse entrata oltre le 5 orbite gravitazionali di Alpha Volkomio. “IL” tunnel era dotato di un sistema di sicurezza, per evitare accessi involontari, che prevedeva la scansione automatica del DVA, l’acido desossiribovolkomico (molto simile al vostro DNA), combinato con la scansione pentadimensionale della lingua di materiale alberoso che utilizzavamo sul Materiale di Scivolamento. Solamente se la combinazione di queste due analisi era nell’infobase del sistema di apertura de “IL” tunnel, allora le USST potevano entrare. E solamente i cinque soggetti più anziani di tutta Alpha Volkomio possedevano le chiavi per aprire “IL” tunnel. Fortuna volle che mio nonno era al momento il quinto soggetto più anziano.
Tutti quelli che erano riusciti a sfuggire allo sterminio in atto su Alpha Volkomio entrarono ciascuno nelle proprie USST e nei propri moduli.
Mio nonno decise di lasciare “IL” tunnel aperto, procedura consentita solamente in quella che chiamava con terrore il momento dell’A.C.Os. (l’Attacco Cosmico Ostile), per fare in modo che eventuali altri superstiti potessero usufruirne e fuggire.
Mi misi al comando della nostra USST e diedi l’ok a procedere a tutti i piloti delle altre Unità per gli Spostamenti Spazio Temporali che stavano per entrare con noi dentro al tunnel, quel tunnel. Mio nonno si posizionò nell’alloggiamento previsto per effettuare la scansione al passaggio, ed in mano stringeva la sua lingua di materiale alberoso. Verificato che tutto fosse nella norma, premetti il pulsante di accelerazione e mi diressi verso “IL” tunnel. Stessa cosa fecero i miei amici con le loro USST e le loro famiglie.
In pochi istanti ci trovammo fuori le orbite di Alpha Volkomio. Destinazione, al momento il nulla cosmico.
Istintivamente mi girai a guardare verso Alpha Volkomio, ormai siigh una landa siighh in preda alla distruzione siighhh... scusate... ricordare questo momento mi rende sempre triste. Non posso farci niente.
Ora devo salutarvi, devo andare a scrivere un messaggio ai miei amici di Wikibiki... ci sentiamo presto.... suuuuuperrrrvvvvvolkommmmmm... vvvhhhiiuuuummmmmmmmmm

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